
Dopo il congresso di Vienna, soprattutto nel 1848 e nel 1849, si sviluppano dei movimenti d’indipendenza, dove si cerca di sconfiggere l’assolutismo. Il romanticismo nasce proprio in questi anni. Il termine “romanticismo” in questo periodo il termine assume un’accezione positiva, a significare l’indistinto rapporto fra paesaggio e stati d’animo dell’artista, uno slancio verso la natura e l’emancipazione dei popoli. Viene proposto alla fine del Settecento per indicare il nuovo movimento culturale e artistico che nasce in Germania.
Il Romanticismo italiano ha ha una prospettiva civile, pragmatica, patriottica, che la induce non tanto alla rottura con il passato, come in Germania, ma a recuperare molti aspetti della tradizione illuministica e a “conciliarli” con la poetica romantica; la persistenza del classicismo, l’importanza del tema politico nelle opere degli autori romantici, il rilievo dell’opera lirica romantica ne costituiscono caratteristiche originali
Charles Baudelaire nel1846 scrisse il saggio “Che cos’è il Romanticismo?” dove definisce romantico chi “conosce gli aspetti della natura e le situazioni degli uomini che gli artisti del passato hanno sdegnato o misconosciuto”. Lo scrittore inoltre fa coincidere Romanticismo e modernità affermando: “Chi dice romantico dice arte moderna, cioè intimità, spiritualità, colore, aspirazione verso l’infinito espresse con tutti i mezzi che le arti offrono”.
Questa forte tensione spirituale, a volte, arriverà al punto di considerare l’intera immagine in una sorta di grande metafora. Il mare non è più solo una distesa acqua, il sole e la luna non sono propriamente astri, le stelle alludono ad altro e così le piante e gli animali raffigurati. E’ evidente come dal paesaggio romantico si scivolerà in quello quello simbolista.
Il simbolismo infatti è una corrente che esalta attraverso un sistema di analogie e di simboli la comunicazione con un mistero celato sotto le apparenze del reale. E’ la tecnica delle corrispondenze simboliche con cui è spiegato il reale. Dalle corrispondenze del paesaggio con lo stato d’animo del poeta alle corrispondenze con temi universali e ai simboli dell’inconscio collettivo, come ditrebbe Jung.



L’intento è simile a quello de “Il Bacio”, ovvero parlare di politica dipingendone un’allegoria, ma se il primo racchiudeva la struggente speranza di vincere e tornare, qui il pittore si abbandona alla disperazione della sconfitta attraverso lo sguardo triste della personificazione dell’Italia, una giovane madre dal seno nudo pronto per i figli, gli italiani appunto. Dunque una composizione allegorica che descrive la situazione politica italiana dopo i moti del 1848. È rappresentata una bellissima giovane donna dai capelli corvini, e il volto nascosto da un velo d’ombra: lo sguardo è fiero e deciso ma le mani, provate dal peso del grosso volume e della croce, denotano rassegnazione. La data 1848 si scorge sulla croce, allusione alle Cinque Giornate di Milano, alle quali Hayez partecipò attivamente


di Thomas Worthington Whittredge,artista americano della Hudson River School, 1820-1910.
Questo dipinto ha portato fama internazionale a Whittredge, era venerato ai suoi tempi per esemplificare l’ideale romantico della natura incontaminata.






Odoardo Borrani nasce a Pisa nel 1833 e muore a Firenze nel 1905. Trasferitosi a Firenze da bambino, nel 1849 cominciò il suo apprendistato da Gaetano Bianchi pittore e restauratore, grazie al quale conobbe l’arte del Trecento e del Quattrocento aiutandolo nei restauri del Chiostro Verde di Santa Maria Novella e poi in Santa Croce, da cui trasse copie a disegno.
Borrani fu uno dei massimi protagonisti della vicenda macchiaiola, non uscì mai dai confini italiani ed ebbe una vita travagliata, soprattutto sentimentalmente, segnata da uno scarso successo di critica e pubblico. Il pittore era anche restauratore.. ecco perché è così preciso

Uno dei massimi esponenti del primo Romanticismo tedesco.
Nato nel 1774 a Greifswald, studiò arti figurative a Copenaghen. Nel 1798 si trasferì a Dresda, uno dei principali centri artistici della Germania.
Nella città si era costituito un influente gruppo di poeti sotto il nome di “Romantici di Dresda” dal quale Friedrich assorbì molte idee, come l’attrazione per gli aspetti mistici e irrazionali dell’animo umano, l’idea di un arte come specchio delle sensazione e il senso di mistero e di finitezza dell’uomo di fronte alla natura. Infatti, natura e paesaggio saranno fonte di ispirazione per l’artista.

Moira aveva solo 26 anni quando espose questo dipinto ad olio L’era vittoriana ha visto non solo la rivoluzione industriale ma anche la scoperta del soprannaturale e del simbolismo.





Tornato a Genova, nel 1861 frequenta i corsi di prospettiva e architettura dell’Accademia Ligustica, intraprende viaggi in Italia e nel Delfinato francese. A Nervi conosce Carlo Pittara.
Nella città ligure entra a far parte del gruppo dei pittori detti “i Grigi”, che dipingevano dal vero paesaggi naturali, sull’esempio del gruppo di Fontainebleau. Questo gruppo intendeva richiamarsi ad una rappresentazione diretta del modello, sulle orme del realismo francese ed era in contrasto con l’accademismo tradizionale.

Punto centrale della poetica macchiaiola fu il rifiuto dell’arte accademica, stereotipata nelle tecniche (ad esempio, nell’assoluta priorità attribuita al disegno sul colore) e nei soggetti a favore della rappresentazione della quotidianità domestica e delle attività lavorative umili, perlopiù contadine.Non mancarono anche dipinti dedicati a episodi delle guerre d’indipendenza (molti dei macchiaoli vi avevano preso parte in prima persona). La tensione realistica sancì il definitivo distacco dalla pittura storicista, mitologica e religiosa che aveva a lungo dominato il panorama artistico italiano ottocentesco, e la volontà di concentrarsi nella definizione del vero e della contemporaneità.
Silvestro Lega, Bosco con ninfee (1855)
Olio su tela
Collezione privata (1826-1895)



Gabriele Smargiassi (Vasto, 22 luglio 1798 – Napoli, 12 maggio 1882)
“Il golfo di Pozzuoli da Baia”, 1841
Olio su tela, cm 96.8×129.5
Collezione privata.
Pittore molto produttivo e si ammirano i suoi quadri in quasi tutte le principali pinacoteche e nei palazzi reali d’Europa, come i due grandi paesaggi napoletani venduti allo zar di Russia nel 1845.
Nei suoi paesaggi si ammirano i cieli luminosi ed i grandi alberi fronzuti.
Fu l’ultimo pittore celebre che, nonostante l’evoluzione artistica dell’ottocento, seguitò a dipingere alla maniera accademica tradizionalista. E poiché in quei tempi la figura più rappresentativa della nuova scuola, detta di Posillipo, era Filippo Palizzi da Vasto, i due gruppi antagonisti della pittura napoletana erano capeggiati da due artisti vastesi

Francesco Hayez, Melanconia, 1791-1882, Romanticismo italiano

Dipingeva come un francese dell’ecole di Barbizon. E citava scioltamente Turner e Constable, nel rapporto stretto con le nubi e il cielo. Quel guardare in alto che contrassegnava la pittura romantica e un modo diverso, rispetto al nostro, di osservare la realtà. George Inness (1 maggio 1825 – 3 agosto 1894) è stato tra i grandi pittori americani dell’Ottocento che hanno portato negli Stati Uniti il gusto di Corot e della pittura en plein air, contribuendo ad aprire la strada, nel proprio Paese, al successivo fenomeno impressionista. Ma la matrice rimane, in lui, romantica. I fenomeni ottici non sono bellezze prive di simbolo, ma ai suoi occhi appaiono ancora come segni del linguaggio di Dio che parla attraverso la natura

Una pittura paesaggistica notturna tonalista americana antica e mozzafiato, creata dall’artista russo nato all’americana Jacques Willett. Questo lavoro creato nel 1906 fu esposto al Brooklyn Museum quando Willett fu un membro attivo della Brooklyn Society of Artists. Questo pezzo reca un’etichetta della Società.

Notturno in nero e oro – Il razzo cadente (Nocturne in Black and Gold – The Falling Rocket) è un dipinto del pittore americano James Abbott McNeill Whistler, realizzato nel 1872–77 e conservato al Detroit Institute of Arts.
Nella massa di ombre scure, vaghe figure vaganti e spruzzi di colori brillanti, i frequentatori di musei potrebbero interpretare una miriade di significati dalla stessa scena: forse scintille da un falò ardente, lanterne giapponesi tremolanti o visioni di galassie lontane che appaiono misticamente in una limpida notte estiva. Infatti, mentre l’artista nato nel Massachusetts James Abbott McNeill Whistler (1834-1903) è stato ispirato da un evento specifico (uno spettacolo pirotecnico sui Giardini Cremorne di Londra) l’intangibilità, sia in termini di aspetto che di tema, dell’olio su pannello è stata deliberata. Le domande che evoca, le emozioni che evoca, possono differire da uno spettatore all’altro, e francamente, questo è il punto.